Intervistato prima del suo debutto sulla panchina della Lux, coach Calvani parla della squadra che andrà ad allenare, ci racconta questo campionato di serie A2 ed analizza i punti di forza della Scaligera, nostra prossima avversaria.
Arrivare a stagione in corso non è mai facile, soprattutto perché ci si ritrova ad allenare roster non costruiti in prima persona. Secondo lei, quali sono i punti di forza della squadra che si appresta ad allenare? E quali quelli da rafforzare?
Quando si arriva in corsa si prende quello che si trova: dove c’è il margine di poter fare degli aggiustamenti e degli adattamenti si cerca di farli, dove non è possibile si deve andare avanti con quello che si ha a disposizione. Ci sono giocatori qui che hanno dimostrato di poter far bene anche con squadre di vertice e questo deve essere un feedback da richiamare alla memoria per certificare che ci sono le qualità per poter migliorare. Si attraversano momenti di difficoltà dove risultati positivi la domenica precedente vengono cancellati da brutte prestazioni o sembra che ci siano periodi in cui tutto giri per il verso sbagliato. Ci vuole poco per ricambiare quello che è un trend in questo momento non buono, con questi ultimi due risultati negativi e quindi si deve soprattutto liberare la testa, togliersi le zavorre delle incertezze legate a questi ultimi match e richiamare alla mente quanto di buono è stato dimostrato in passato. I punti di forza della squadra sono quelli dell’insieme, del gruppo: questa non è una squadra che può contare solamente su un numero ristretto di giocatori ma ha necessità che tutti quanti diano il loro contributo. Ricordo la partita contro Latina, dove nei primi due quarti, alla mancanza di più di qualche giocatore del quintetto, Dincic e Tsetserukou hanno disputato 20 minuti di grande qualità e sono riusciti a tenere la squadra in linea di galleggiamento, con questo che ha permesso di approcciare alla seconda parte con il risultato positivo che c’è stato. Il punto di forza è davvero la squadra stessa. Come in tutte le realtà ci sono dei primi attori che determinano quello che è poi il trend del risultato finale ma questo credo che sia palese a tutti.
Un suo giudizio su questo campionato di a2?
Il campionato è estremamente interessante, capace di dimostrare, rispetto a qualche anno fa, non più una tendenza ad un depauperamento di giocatori talentuosi. Ci sono tanti atleti che sono scesi da piani più alti o da leghe importanti come la nostra. È un torneo interessante, con molta competitività e una definizione abbastanza netta in un blocco di tre gruppi di squadre: quelle che giocano per l’eccellenza, un gruppo nutritissimo di squadre che sono nel mezzo della classifica, dove bastano due risultati positivi o negativi per ritrovarsi a disputare un campionato per essere al top o per rischiare di giocarsi i playout e c’è qualche squadra in difficoltà o che sta cercando di togliersi dalle sabbie mobili degli ultimi posti. È un campionato di livello.
Che squadra è Verona?
La classifica parla già per Verona: se non ci fossero stati i 3 punti di penalizzazione per sanzioni amministrative, sarebbe al primo posto, come testimoniano i risultati sul campo. Credo che questo certifichi la bontà dell’assetto di squadra costruito, della capacità del club di sopperire agli infortuni a stagione in corso, della presenza di Ramagli che già in passato ha significato lustro e risultati che Verona poche volte aveva raggiunto: c’è tutto un mix per cui questo primo posto è meritato, per la qualità e per tutto quello che Verona rappresenta, dallo staff, ai giocatori, ai risultati che stanno raggiungendo.
Federico Ionata – Staff Comunicazione Lux Chieti Basket 1974